giorno 6: BAKO NATIONAL PARK

Published by

on

Bako non è una meta turistica classica, e questo, di solito, per me è una garanzia. Niente folla, niente caos, solo il silenzio della natura che ti permette di dimenticare – almeno per un po’ – quel contratto in scadenza e i messaggi che non arrivano. E se non c’è campo, meglio ancora.

Il Bako National Park è uno dei parchi più antichi della Malesia, situato sulla costa occidentale di Sarawak, nell’isola del Borneo. Famoso per la sua straordinaria biodiversità, racchiude in soli 27 km² un mosaico di ecosistemi: foreste pluviali, paludi, mangrovie e spiagge. È piccolo ma incredibilmente ricco. Uno scrigno di natura dove ogni passo ti porta in un microcosmo diverso, popolato da una fauna che sembra uscita da un documentario. Macachi, languri, uccelli variopinti, serpenti smeraldo e perfino piante carnivore. E poi ci sono le scimmie nasiche, bizzarre creature endemiche del Borneo che sembrano prese in prestito da un’altra era.

Joshua Stitt via Unsplash

Ma Bako vuol dire soprattutto trekking. Sette ecosistemi da esplorare, un cielo lattiginoso che avvolge tutto in una luce irreale e un caldo umido che ti aggredisce già alle otto del mattino. Partiamo da Kuching, risaliamo il fiume su una barchetta, ci registriamo all’ingresso del parco e rinforziamo la colazione con qualcosa che sarebbe meglio non raccontare al medico: nel mio caso, cinque o sei fette di pane tostato ricoperte di burro di noccioline e un paio di birre. Poi via, il cammino comincia.

La prima parte del sentiero è semplice, quasi rassicurante, ma dopo poco la salita cambia tutto: terra, rocce, felci giganti, una cupola verde sopra la testa e la sensazione di essere finiti in un mondo lontano. Il caldo è opprimente, ma la bellezza intorno compensa ogni goccia di sudore. Poi, all’improvviso, la foresta si apre e ti trovi davanti Telok Pandan Kecil, una baia di sabbia bianca che si tuffa nell’azzurro incerto del Mar Cinese Meridionale. Da qui in poi si scende.

Sulla spiaggia il tempo sembra fermarsi. Tra le rocce e i tronchi trascinati dalle onde, migliaia di minuscoli granchi con una chela spropositata si muovono freneticamente. Poco più in là, i macachi ci osservano dall’ombra delle piante, pronti a rubare qualunque cosa lasciamo incustodita. Ci togliamo i vestiti e ci buttiamo in acqua, ridendo come bambini.

Nel pomeriggio, con la marea che si ritira, saliamo su un’altra barchetta che ci riporta alla base, tagliando silenziosamente tra le mangrovie. Ad aspettarci ci sono una birra ghiacciata, una doccia ristoratrice e il piacere ineguagliabile di infilarsi finalmente dei vestiti puliti.

Leave a comment

Davvero hai letto tutto fino a qui?

Magari vuoi offrimi un caffè? Sai, ne bevo tanti…

€1.00
€3.00
€5.00

Oppure scegli tu


Grazie mille!

Donate