Ci siamo svegliati presto, abbiamo caricato le valigie e abbiamo lasciato Kampala, dove al mattino le strade sono già un caos di taxi, van 4×4, jeep e quelle motorette che sembrano nate da un incontro surreale tra un Husqvarna e una Harley, mentre la gente a piedi attraversa la carreggiata con la stessa noncuranza con cui si attraversa un prato.
Il nostro autista ha mostrato le sue doti migliori nelle rotonde, imboccate mentre chiacchierava al cellulare in un mix di inglese e swahili, lisciando le altre auto, compiendo sorpassi multipli e rischiando per ben due volte di causare un incidente o investire qualcuno.

Lo Ziwa Rhino Sanctuary è un rifugio dedicato alla conservazione dei rinoceronti bianchi del sud, situato a circa 170 km a nord di Kampala, ed è stato creato per proteggere e aumentare la popolazione di rinoceronti bianchi del sud in Uganda, che erano stati estinti nel paese fino al 2005, quando sono stati reintrodotti; è una delle poche aree in Uganda dove è possibile vederli nel loro habitat naturale.
I visitatori possono fare safari a piedi con guide esperte per avvistare i rinoceronti da vicino. Per vederli, ci siamo addentrati nell’erba alta (non troppo) e, girato l’angolo, li abbiamo trovati che brucavano tranquillamente in una radura, mentre ci osservavano con uno sguardo un po’ miope. Avanzavano con calma, e noi indietreggiavamo con rispetto. Erano magnifici.
È affascinante vedere da vicino un animale che avevi solo visto sui libri e che, se lo desidera, potrebbe ridurti in briciole.

Masindi è una cittadina affascinante, con studenti in divisa stropicciata che girano per le strade. Alla sera, i ragazzi si divertono giocando a pallavolo in infradito o a calcio a piedi nudi, con almeno venticinque giocatori per metà campo. Una ragazza con una minigonna rosa sorbetto si appoggiava alle moto, ci fissava, rideva e ci fotografava con il cellulare. Noi, naturalmente, ci siamo messi in posa.
Il mercato di Masindi era un’esplosione di colori e caos, proprio come tutti i mercati dovrebbero essere. Abbiamo comprato un chapati caldo da un chiosco ed era delizioso.

Davanti al nostro bungalow, però, c’era un grosso formicaio, e abbiamo passato almeno due ore cercando di fermare l’invasione prima di poter finalmente andare a letto. Le formiche africane mordono e nemmeno un getto di doccia gelata le fa staccare dalla carne. Fanno davvero male, ho anche i segni.
Abbiamo inondato il formicaio di Biokill e ghiaccio come se fossimo dei pompieri in azione, ma non è bastato; in compenso, abbiamo macchiato il pavimento. Ci siamo difese a colpi di ciabatte, e perfino di scarpe da trekking, ma le formiche si sono dimostrate delle valide nemiche. Abbiamo persino pensato di usare l’accendino su qualche bomboletta spray.
Alla fine, ho arrotolato un asciugamano sotto la porta, sigillando l’entrata, poi ho svitato il tappo del Jungle Formula e l’ho versato sull’asciugamano come un piromane con l’accelerante. Ha funzionato, finalmente. Sull’etichetta, c’era scritto che scioglie anche la plastica.


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