
Ore di frutteti, poi il paesaggio cambia ancora e diventa arido. La highway si restringe e inizia a salire: il parabrezza sembra la più classica foto di Pinterest, sezione viaggi. La luce abbacinante del sole rende difficile tenere gli occhi aperti.
Ci fermiamo all’ultimo distributore al limitare del deserto per fare il pieno. C’è anche un piccolo minimarket scalcinato, dove vendono teli batik con faccine di alieni. Dietro il bancone c’è un anziano con lunghi capelli bianchi e un cravattino western. Dal nulla, si avvicinano due balordi avvolti in una nuvola di polvere, guidando una macchina dai cristalli rotti, parabrezza incluso, indossando cuffie da DJ e occhialoni da snowboard. Uno dei due ha mezza faccia tatuata, l’altro esibisce un sorriso sdentato. Al signore pittoresco del minimarket, che probabilmente aveva un fucile sotto il bancone, non sembrava vero di non essere stato rapinato.

La Death Valley ha il fascino inquietante di un non luogo. Al di sotto del livello del mare, sembra impossibile che possa viverci qualsiasi cosa. Si sente solo il rumore del vento. Le sue località (deserte) hanno nomi suggestivi come Furnace’s Creek, Badwater Basin e Devil’s Garden. Non si può scendere dalla macchina con orologi e gioielli, perché in pochi secondi si arroventano per il caldo.
Zabriskie Point è uno dei punti panoramici più celebri della Death Valley, un paesaggio di onde di terra che sembrano uscire da un dipinto psichedelico. Il vento fischia sopra le gole e un caccia F15 tutto nero, venuto da chissà dove, ci sfreccia vicinissimo e sparisce avvitandosi tra le rupi. Basta sbattere gli occhi e non c’è più.

Ci sono villaggi ai confini della valle dove le persone parcheggiano macchine pazzesche con gli alettoni davanti ai tristi prefabbricati in cui vivono. Dormiamo in un motel a pochi passi da uno sfasciacarrozze che mi ricorda tanto Rabbia di Chuck Palahniuk.

Ecco due cose simpatiche sulla Death Valley:
- Le rocce mobili: Nella Racetrack Playa, una distesa asciutta e piatta nella Death Valley, ci sono delle rocce che sembrano muoversi da sole, lasciando lunghe scie sul terreno. Per anni, questo fenomeno ha lasciato perplessi gli scienziati e ha dato vita a molte teorie, inclusa quella che coinvolgeva forze misteriose o addirittura alieni. Solo di recente, si è scoperto che le rocce si muovono a causa di una combinazione di vento, ghiaccio e terreno umido, che permette loro di scivolare lentamente sulla superficie della playa.
- La città fantasma di Rhyolite: Vicino alla Death Valley c’è Rhyolite, una delle città fantasma più famose del Far West americano. Fondata durante la corsa all’oro del 1904, la città crebbe rapidamente, arrivando a ospitare circa 10.000 persone nel suo periodo di massimo splendore. Tuttavia, nel giro di pochi anni, la città fu abbandonata a causa dell’esaurimento delle riserve d’oro. Oggi, Rhyolite è una popolare attrazione turistica, con resti di edifici storici e un’atmosfera affascinante e un po’ spettrale, che racconta la storia di un’epoca passata.


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