
La stazione di Bratislava è già di per sé piuttosto brutta, figuriamoci quando hai tre ore di treno davanti e sei affamata. È così desolante che trovarci qualcosa per fare colazione è impossibile: io ci ho provato per quasi un’ora, senza successo.
Per fortuna, Budapest ci accoglie meravigliosa sotto il sole cocente di agosto e i suoi 34°C.
Dopo aver placato la fame con un pranzo al Burger King di un sottopasso pieno di tossici e un caffè da Costa, ci è apparso come un miraggio l’Idroscalo di Budapest.
Un’oasi.
Se prenderemo le verruche, almeno saranno verruche prese bene.
L’appartamento esiste davvero, è adorabile, ma mancano lo scolapasta e la connessione Wi-Fi. Per la connessione, ci siamo arrangiati con una rete non protetta che prende in modo discontinuo e solo in alcune zone della casa. Anche per lo scolapasta ci siamo ingegnati. Nel minuscolo bagno abbiamo fatto il bucato tutti e quattro, e ora sembra una lavanderia cinese.

Ma partiamo dall’inizio.
Budapest è davvero enorme. In realtà, non è una città, ma due: Buda e Pest. Sono arrivata convinta di aver affittato un appartamento a Buda, e solo a fine giornata ho scoperto che, invece, era a Pest. Comunque, era abbastanza in centro.
Tra Buda e Pest c’è una cosa che non si può non notare: il Danubio, attraversato da un magnifico ponte storico. Dall’altra parte c’è la funicolare che porta alla cittadella di Buda.
Mi avevano detto che vicino alle mura della cittadella c’era un labirinto fantastico, ma purtroppo non sono riuscita a trovarlo.

E qui arriva il momento in cui le foto non rendono giustizia ai ricordi: quasi tutte le foto di Budapest su internet sono scattate da Buda. Ma Budapest dal vivo è molto, molto più bella. Perché è viva. Gli ungheresi non sono molto fluenti in inglese, e la loro lingua scritta sembra una sequenza infinita di consonanti. Ma sono gentili e accoglienti, e la loro lingua parlata suona dolce.
Il giorno prima di arrivare a Budapest, ho conosciuto due ragazzi di Bergamo nel patio dell’ostello a Bratislava. Stavano andando ad Amsterdam e mi hanno dato un sacco di informazioni interessanti sulla vita notturna a Budapest.

La cultura “squat friendly” della città si riflette nei ruin pub, che sono un po’ come i peggiori bar di Caracas: dall’esterno sembrano edifici pericolanti puntellati, ma dentro ci sono labirinti di stanze, corridoi e scale, pieni di tavolini traballanti, sedie scalcinate, poltrone sfondate e tutto quanto.
I muri sono ricoperti di carta da parati con fantasie stravaganti che si staccano a metà. Se hai voglia di graffiti, qui sono socialmente accettati. I cocktail costano quasi come all’Arco della Pace a Milano, ma hanno un tasso alcolico che potrebbe stendere un giovane vitello.
Ho visitato lo Szimpla e l’Instant. Sono un po’ nascosti, ma entrambi fantastici. Il mio consiglio di lasciare lo Szimpla per ultimo.

Ecco cinque dei migliori ruin pub a Budapest che vale la pena visitare:
- Szimpla Kert: Il più famoso e iconico dei ruin pub, Szimpla Kert è un labirinto di stanze e cortili pieni di mobili disordinati, arte stravagante e una vibrante atmosfera bohémien. Perfetto per una serata unica.
- Instant-Fogas Complex: Una fusione di due celebri ruin pub, Instant e Fogas Ház, che offre un’esperienza di clubbing con diverse piste da ballo, bar tematici e giardini interni. Ogni stanza ha il suo stile e la sua musica.
- Anker’t: Situato in un vecchio edificio industriale, Anker’t è spazioso e minimalista, con ampie aree all’aperto, deliziosi cocktail e un’atmosfera rilassata. Spesso ospita eventi culturali e mercatini.
- Ellátó Kert: Questo ruin pub offre un ambiente più intimo, con un delizioso giardino interno e una vasta selezione di birre artigianali. È un luogo perfetto per rilassarsi e chiacchierare con gli amici.
- Mazeltov: Una versione più raffinata dei ruin pub, Mazeltov combina elementi di design moderno con l’atmosfera tipica dei ruin pub. Serve piatti della cucina mediterranea e offre un ambiente accogliente e luminoso.

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