giorno 1: PRAGA

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Praga è una città fantastica.
La prima volta che l’ho vista, nel 2004, mi aveva già incantata. Quando ci sono tornata nel 2012, mi è sembrata ancora più bella. Mi piacciono un sacco le sue guglie, le finestre e soprattutto i bovindi.
L’appartamento dove alloggiamo è un po’ polveroso, ma i mobili anni ’70 hanno il loro fascino. Le scale del condominio hanno una ringhiera in ferro battuto in stile Liberty, fili elettrici scoperti e lampadine nude.
So già che ci sarà una terza volta, con Praga.
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In otto anni, la città è cambiata un po’: in Piazza Venceslao si sente parlare quasi solo italiano e il costo della vita è quasi come a Milano. Ma le cose migliori sono rimaste le stesse. Le guglie e i bovindi sono ancora lì, la birra è fantastica e costa meno dell’acqua minerale, e l’assenzio è sempre un must. Dopo le 22, Praga si svuota, probabilmente perché tutti vanno negli strip-bar. Ma con un mazzo di carte, non ci si annoia mai.
Anche se vederla innevata sarebbe bello, penso che l’estate sia la stagione migliore per visitarla, soprattutto se non si soffre troppo il caldo. Ad agosto, i colori della città sono spettacolari.
E poi, Praga mi piace perché è strana e unica. Era la città di Kafka… non avrebbe potuto vivere in nessun altro posto al mondo.

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